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Il Sud che non ti aspetti: ecco come l’Università della Calabria sta riportando i cervelli in patria (e attirando anche quelli stranieri)

Dimentica la retorica sulla fuga dei cervelli: l’Unical ha acceso il motore del ritorno. Dai laboratori di ultima generazione ai bandi internazionali, ecco come l’ateneo calabrese sta trasformando la regione in un polo globale di ricerca e innovazione.

2025-05-16

Un Sud che cambia strategia

Da decenni, parlare di Mezzogiorno e università significa spesso affrontare temi come l’emigrazione intellettuale, la carenza di investimenti, il divario con il Nord. Ma qualcosa, finalmente, si sta muovendo. E non a parole: a Rende, in provincia di Cosenza, l’Università della Calabria (Unical) sta mettendo in campo azioni concrete e strategiche per trattenere e attrarre talenti.

Con oltre 30.000 studenti, laboratori innovativi, programmi internazionali e una visione chiara, l’Unical si propone come modello per l’intero Sud. Ma cosa sta facendo davvero? E perché oggi un giovane laureato (o un ricercatore estero) dovrebbe scegliere proprio la Calabria?

Te lo racconto proprio ora in quest’articolo!  

1. I bandi che riportano i cervelli a casa (senza raccomandazioni)

Negli ultimi anni, l’Unical ha attivato bandi internazionali mirati per il reclutamento di professori e ricercatori italiani con esperienze significative all’estero. Parliamo di chiamate dirette, trasparenti e costruite su CV solidi, spesso con carriere in università come Harvard, Yale, il CNRS francese, il Max Planck Institute.

E non è retorica: basti pensare ai tre talenti calabresi recentemente rientrati da Parigi, Yale e Milano, oggi alla guida di laboratori di frontiera nel campus di Rende.

2. Laboratori all’avanguardia e investimenti strutturali

Il ritorno dei cervelli non si ottiene con buone intenzioni. Servono infrastrutture reali, fondi, laboratori, condizioni di lavoro degne di questo nome. E l’Unical ha fatto proprio questo.

In questi anni ha investito decine di milioni in strutture all’avanguardia:

  • Biotecnologie,

  • Intelligenza artificiale,

  • Fisica dei materiali,

  • Neuroscienze,

  • Ingegneria quantistica.

Un ecosistema scientifico in crescita che può competere con realtà del Nord Italia e d’Europa.

3. Un campus che sembra (finalmente) europeo

Hai presente quei campus verdi e funzionali americani, dove si vive, si studia e si lavora in un ambiente stimolante? L’Unical è tra i pochissimi atenei italiani a offrire un vero campus universitario residenziale, con:

  • Alloggi per studenti e ricercatori,

  • Aree sportive,

  • Spazi coworking,

  • Servizi di ristorazione e trasporti interni.

Chi arriva dall’estero, o dal Nord, trova un ambiente moderno e inclusivo. Qui c’è un clima di lavoro che al Nord non sempre trovi.

4. La nuova laurea in Medicina in Calabria: un segnale fortissimo

Nel 2021 è partita all’Unical la nuova laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. Un evento storico: migliaia di giovani calabresi, che prima dovevano trasferirsi a Roma, Napoli o Bologna per studiare, ora possono restare sul territorio.

Il messaggio è chiaro: investiamo nel capitale umano, creiamo opportunità formative di alta qualità, tratteniamo talenti giovani prima che migrino.

E non è un caso se i primi test d’ammissione hanno avuto boom di iscrizioni.

5. La dimensione internazionale: più Erasmus in entrata che in uscita

Spesso si pensa al Sud come un luogo da cui si parte. Ma l’Unical ha invertito il paradigma. Oggi riceve più studenti Erasmus stranieri di quanti ne invii: una controtendenza unica tra le università italiane.

Da Brasile, Germania, Francia, Marocco, India… tanti giovani scelgono il campus calabrese come tappa formativa. E non solo per il bel tempo: trovano corsi in inglese, accoglienza e possibilità reali di inserimento.

6. Un ponte con il mondo delle imprese (finalmente anche al Sud)

Uno dei problemi cronici del Meridione è sempre stato il mancato raccordo tra università e imprese. Ma all’Unical le cose stanno cambiando.

L’università ha attivato:

  • spin-off accademici,

  • incubatori di startup,

  • partnership industriali (con aziende tech, green, bio),

  • programmi di placement post-laurea con aziende del territorio (ma anche del Nord).

E chi ha una startup può accedere a bandi, spazi, mentorship e credibilità istituzionale.

7. Un Sud che torna attrattivo: i numeri parlano

Ecco qualche dato per capire l’impatto dell’Unical:

  • Oltre 250 ricercatori reclutati tramite bandi internazionali;

  • +20% di studenti fuorisede dal Nord negli ultimi 5 anni;

  • Centinaia di pubblicazioni scientifiche ad alto impatto;

  • Decine di startup nate da ex studenti e spin-off accademici.

Non è solo un cambiamento culturale, è una trasformazione economica.

8. Il ruolo strategico della Regione Calabria

Tutto questo non sarebbe possibile senza una sinergia tra ateneo e istituzioni. La Regione Calabria ha co-finanziato programmi per:

  • il reclutamento dei talenti (compresi incentivi fiscali),

  • la digitalizzazione del campus,

  • la mobilità internazionale,

  • i dottorati industriali.

Un segnale forte: le istituzioni regionali credono nell’università come motore di sviluppo.

9. Non solo rientro, ma ritorno d’identità

Nel mio lavoro quotidiano e intervistando molti Tornati, grazie al progetto che gestisco e che si chiama “Tornati: Storie di chi è tornato al Sud”, posso affermare che – nella maggior parte dei casi - non si torna solo per lavoro, ma per costruire un “senso” alla propria vita o vivere i propri affetti.

Tornare in Calabria e insegnare fisica quantistica, avviare una biotech, far nascere un laboratorio di AI… significa restituire dignità al proprio territorio.

Molti Tornati ritengono che tornare a casa propria non sia una sconfitta ma significhi creare un impatto reale. Al Nord erano un numero. Qui sono una risorsa.

10. Cosa può imparare il resto del Sud

L’Unical oggi è una best practice che altre università del Mezzogiorno dovrebbero osservare da vicino. Le leve vincenti?

  • Meritocrazia reale nei bandi,

  • Visione internazionale,

  • Campus come ecosistema vivente,

  • Forti legami con impresa e territorio,

  • Comunicazione efficace (l’università è attivissima anche sui social).

Tornare è possibile. E ora anche conveniente.

Non servono miracoli, serve strategia. E l’Università della Calabria lo sta dimostrando: con infrastrutture, bandi mirati, apertura al mondo e radici forti nel territorio, il Sud può diventare un luogo dove valga la pena tornare. O arrivare per la prima volta.

E se ti stai chiedendo: “E io, cosa posso fare?”, la risposta è semplice: informati, guarda ai bandi, considera il Sud non solo come luogo d’origine, ma come opportunità concreta per il tuo futuro.